Fermo, Altidona, Belmonte Piceno, Campofilone, Falerone, Francavilla D'Ete, Grottazzolina, Lapedona, Magliano di Tenna, Massa Fermana, Monsanpietro Morico, Montappone, Monte Giberto, Monte San Pietrangeli, Monte Vidon Combatte, Monte Vidon Corrado, Montegiorgio, Montegranaro, Monteleone di Fermo, Monterinaldo, Monterubbiano, Montottone, Moresco, Ortezzano, Pedaso, Petritoli, Ponzano di Fermo, Porto San Giorgio, Rapagnano, Servigliano, Torre San Patrizio

phone-call+39 0734.284500

VERSIONE PROVVISORIA IN FASE DI AGGIORNAMENTO

 

 

COMUNE DI PETRITOLI

Nome

COMUNE DI PETRITOLI

Tipologia

COMUNI

Descrizione

Situato in un territorio già diffusamente abitato durante l’Impero Romano, l’odierno centro storico di Petritoli si venne formando lungo l’Alto Medioevo, quando, per opera di vari ordini monastici, in particolare i Farfensi, si verificò l’unione di tre precedenti villaggi, Petrosa, Petrania e Petrollavia.
Questo processo, completato nel XI secolo, diede vita ad un castello dalla grande importanza strategica, avente ampia autonomia amministrativa sul territorio circostante, sotto la tutela diretta della Santa Sede.
Ma ben presto, sempre durante l’XI secolo, Petritoli perse l’autonomia, passando sotto il controllo dell’episcopato di Fermo, a cui legò le sue sorti per più di quattro secoli. In questo arco di tempo i petritolesi cercarono in tutti i modi, anche affrontando l’esercito fermano, di riconquistare la loro autonomia, ma sempre senza esito positivo. Contemporaneamente subì numerose scorrerie di diversi eserciti stranieri intenti alla conquista del territorio fermano.
La situazione cambiò profondamente quando nel 1537 papa Paolo III Farnese, riconoscente per l’aiuto che i petritolesi gli avevano offerto pochi anni prima, conferì a Petritoli il titolo di Terra. La comunità petritolese mantenne così la nuova autonomia fino alla fine del secolo, quando ritornò sotto il controllo di Fermo.
Lungo il XVII e il XVIII secolo Petritoli rimase comunque uno dei “castelli maggiori” del fermano, grazie in particolare alle numerose ed importanti istituzioni religiose qui attive.
Con l’arrivo delle truppe napoleoniche, sostenute dalla locale classe politica, Petritoli divenne sede di Cantone, uno degli otto centri amministrativi del napoleonico Dipartimento del Tronto.
Lo spirito della rivoluzione diffuso dai francesi non venne meno con la restaurazione dello Stato Pontificio e con il ritorno del controllo del vescovo di Fermo. Petritoli fu infatti uno dei principali centri del Risorgimento marchigiano ed anche nazionale. Grazie a molti cittadini, in particolare alle figure di Filippo Mannocchi Tornabuoni, eletto deputato all’Assemblea Costituente della Repubblica Romana del 1849, e a Costantino Tamanti, che partecipò agli scontri armati anche tra le file dei garibaldini, Petritoli entrò a fare parte del nuovo stato unitario.
Dal 1861 la città conobbe una vivacità politica, culturale ed artistica viva ancora oggi in diversi edifici del centro storico e negli scritti lasciatici da un grande cultore del folklore piceno, Luigi Mannocchi.
Gli eventi storici della prima metà del XX secolo lasciarono profondi segni indelebili negli animi dei petritolesi, i quali però non fecero mancare l’aiuto ai profughi provenienti dal comune trevigiano di Vidor, con cui è attualmente gemellato.
Negli ultimi cinquant’anni, nonostante i vari e rapidi cambiamenti della società, Petritoli ha continuato a mantenere una grande importanza sia sociale che economica nella valle dell’Aso e nel fermano.
E tutto ciò si potrà constatarlo concretamente visitando i luoghi caratteristici, rivivendo le tradizioni, scoprendo le tipicità artigianali e gastronomiche, ma soprattutto incontrando la gente di questo “balcone sulla Valdaso” che è Petritoli.

Indirizzo

Piazza Mazzini, 21

63848 Petritoli (FM)

Telefono

0734/658141

Referente

Sindaco Luca Pezzani

HTML 4.01 Valid CSS Pagina caricata in: 0.231 secondi - Powered by Simplit CMS