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I progetti di ambito sociale xix

PNRR - Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza

PNRR - Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza

ll Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) è il documento che il governo italiano ha predisposto per illustrare alla commissione europea come il nostro paese intende investire i fondi che arriveranno nell’ambito del programma Next generation Eu.

Il documento, recentemente approvato dalla commissione, descrive quali progetti l’Italia intende realizzare grazie ai fondi comunitari.

Il piano delinea inoltre come tali risorse saranno gestite e presenta anche un calendario di riforme collegate finalizzate in parte all’attuazione del piano e in parte alla modernizzazione del paese.

 

Le progettazioni per attingere i fondi europei sono state elaborate e presentate nelle sedi di competenza nazionali e regionali da parte degli ATS del Fermano ed il risultato è che otto progetti su otto sono stati finanziati dalla Regione Marche secondo le aspettative coltivate.

Il Comitato dei Sindaci ha approvato le varie fasi di progettazione ed ha concretizzato l’investimento.

I fondi ottenuti dal PNRR sono strumenti importanti per dare delle risposte a situazioni di fragilità e di difficoltà attraverso azioni che saranno di supporto per i minori e gli anziani, per le persone disabili, per le situazioni di disagio economico e quelle relative all'integrazione.

I progetti in questione veicolano sul territorio 6 milioni 400 mila euro che saranno usati per le iniziative nelle province del Fermano e dell'Ascolano; all'Ambito Territoriale Sociale XIX sono destinati circa 2 milioni 500 mila euro, da utilizzare per iniziative che hanno ricadute anche nel territorio dell'ATS XX.

 

Le tematiche trasversali delle linee guida:

Domiciliarità: le persone vanno seguite quanto più possibile nelle loro abitazioni evitando l'"istituzionalizzazione" della persona che il Servizio Sociale ha preso in carico; in questo modo si mantiene la rete di rapporti umani e nel contempo diminuiscono i costi delle permanenze prolungate nelle strutture sanitarie.

Il valore della comunità: le azioni che vengono praticate nel territorio devono essere concomitanti con le necessità e le competenze della comunità entro cui si esplicitano. Gli interessi della comunità sono il benessere e le migliori condizioni di vita di se stessa.

Interattività: E' importante sviluppare una progettazione individualizzata con un dialogo tra l'operatore, la persona stessa ed il nucleo familiare in cui è inserita così che il cittadino è sia utente del servizio ma anche protagonista attivo per concorrere ad una ricerca di una soluzione pratica alle difficoltà che lo affliggono.

La Coabitazione: più persone con fragilità convivono in appartamenti creando così una condivisione delle situazioni personali e con un supporto reciproco.

Formazione di specialisti: l'accompagnamento socio-sanitario deve essere composto sempre più da figure professionali specializzate formate in modo che sappiano valorizzare le abilità delle persone aiutate.

 

Tra i destianatari dei progetti dell'ATS XIX ci sono i MINORI E LE FAMIGLIE, l'obbiettivo è quello di sostenere le capacità genitoriali all'interno di famiglie fragili e vulnerabili per evitare l'allontanamento del minore dal proprio nucleo familiare.

L'idea di fondo di questi progetti si rifà al Modello P.I.P.P.I. (Programma d'Intervento per la Prevenzione dell'Istituzionalizzazione): si tratta di interventi di educativa domiciliare e scolastica rivolti anche alla creazione di gruppi di genitori che si sostengono con autoaiuto oppure accompagnati da operatori sociali.

I risultati raggiunti da alcuni anni di sperimentazione sono stati tali da inserire questa modalità operativa nell'elenco dei LEP, i Livelli Essenziali delle Prestazioni indicati nel Piano Nazionale degli interventi sociali 2021-2023.

Per l'attuazione dei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) gli ATS ed i Comuni fanno riferimento economico alle risorse economiche del Fondo Unico delle politiche sociali costituito presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e a quelle del PNRR.

 

Altre iniziative dei progetti dell'ATS XIX hanno per finalità gli ANZIANI IN AUTONOMIA quindi il potenziamento della vita autonoma degli anziani non autosufficienti per scongiurare ricoveri a lungo termine presso strutture residenziali, facilitando la permanenza nel proprio appartamento o in appartamenti condivisi.

Le azioni progettuali si svolgono in forma associata tra gli ATS fermani e ascolani, con l'ATS XIX di Fermo capofila.

Vengono fatti degli screening sulla persona anziana per stabilire, in base alla proprie fragilità, il percorso di assistenza socio-sanitaria di tipo domiciliare più efficace.

I locali abitati dai soggetti anziani devono essere adeguatamente attrezzati con dispositivi elettronici adatti ad attivare e mantenere la comunicazione con essi, infatti l'autonomia va sempre associata ad una relazione continua con l'anziano autonomo non autosufficiente.

E' compito degli operatori sanitari e sociali, figure formate come veri e propri "facilitatori-attivatori" capaci di stimolare le relazioni delle persone monitorate, produrre un accompagnamento nel luogo abitato dagli anziani.

Dipende dal loro lavoro il solido mantenimento della rete familiare e amicale, attraverso l'attivazione delle risorse personali dell'anziano.

 

Le DIMISSIONI PROTETTE rappresentano una fase delicata della "deistituzionalizzazione" della persona.

Si tratta di garantire il rientro nel domicilio una volta usciti dall'ospedale o da una struttura socio-sanitaria con l'aiuto di professionalità specifiche.

Pertanto è fondamentale investire nella formazione di queste figure fino ad arrivare alla creazione di un equipe multidisciplinare che successivamente realizzerà servizi sociali per l'assistenza domiciliare integrata.

Si procede per gradi cioè si valuta l'opportunità delle dimissioni e poi si passa all'organizzazione delle condizioni che rendono sicuro e gradevole il rientro a casa con l'aiuto fondamentale dei familiari: lo scopo è quello di evitare l'istituzionalizzazione.

Questo è uno dei progetti più complessi tra quelli finanziati con il PNRR e l'importanza che gli viene data è tale da integrare un altro LEA (Livelli Essenziali di Assistenza).

L'ATS XIX, XX e il XXIV svolgono questo progetto in forma associata, con capofila l'ATS XIX ed in questa progettualità è necessaria una forte integrazione con l'area sanitaria e in prima istanza con il Distretto.

 

Fra i progetti ce n'è anche uno che si svolgerà in forma associata tra l'ATS XIX del fermano e quelli piceni che ha l'obiettivo di evitare il BURN OUT DEGLI OPERATORI attivi nel sociale, ponendo attenzione al loro stato psico-fisico.

E' importante intervenire sul rapporto numerico tra gli operatori ed i pazienti ma è altrettanto fondamentale avviare delle iniziative di supervisione degli addetti ai lavori con l'aiuto di altri professionisti che diano un supporto psicologico.

 

La DISABILITA' E LA COABITAZIONE è un altro progetto che l'ATS XIX, l'ATS delle aree elpidiensi e della zona montana dei Sibillini svilupperanno in forma associata.

Lo scopo del progetto è quello di realizzare, in ciascun territorio di competenza, due unità abitative per la coabitazione di una decina di persone.

Associazioni di genitori con figli disabili puntano a garantire il futuro dei loro giovani quando essi non ci saranno più o nel caso d'impossibilità fisica sopravvenuta a svolgere questo impegno.

E così è nato il "Dopo di Noi": si tratta di una formazione lavorativa dei soggetti con disabilità al fine di renderli autonomi professionalmente ed economicamente per mezzo di tirocini lavorativi.

 

L'HOUSING FIRST è un altro dei progetti dell'ATS XIX che si occupa di persone o nuclei familiari in condizioni di elevata marginalità sociale.

Si investe in un servizio sociale che propone l'housing temporaneo: avere una casa in cui abitare è l'emergenza primaria per dare dignità a queste persone.

Peraltro, il Decreto Presidenziale del 1989 fa obbligo ai Comuni di dare un'abitazione a coloro che sono senza dimora, obbligo divenuto un LEP.

L'housing sociale temporaneo interviene nei casi urgenti e per un periodo compreso tra i sei mesi e un anno ed in questa fase si mettono a fuoco le capacità delle persone di muoversi in autonomia per la ricerca di un'abitazione permanente e di un'occupazione.

La prima accoglienza comprende servizi di base come la consegna di pacchi alimentari e buoni per una mensa, il disbrigo burocratico e di pratiche giuridiche.

Anche questo progetto è stato presentato in forma associata dall'ATS XIX e piceno con capofila l'ATS XIX competente per i comuni minori dell'ascolano.

 

L'ACCESSO AI SERVIZI SOCIALI permetterà di far conoscere l'attività svolta dai Servizi Sociali attarverso "stazioni di posta" o "centri servizi per la povertà".

Saranno punti di accesso alle strutture utili predisposte per dare sostegno alle persone in stato di disagio le quali potranno rivolgersi come se fosse uno sportello informativo che permetterà loro di conoscere come il territorio è attrezzato per affiancarli nelle situazioni di marginalità sociale.

 

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